Quando si tratta di valutare la luminosità di un videoproiettore, occorre prestare particolare attenzione alla tipologia di parametro che viene dichiarato dal produttore, poiché i valori possono essere espressi in modi diversi e generare una certa confusione tra gli acquirenti. Il lumen, in generale, indica la quantità complessiva di luce emessa da una sorgente, come può essere la lampada interna di un videoproiettore o il LED di un dispositivo più moderno. Questo semplice numero, però, non sempre riflette in modo attendibile la reale luminosità percepibile durante la proiezione di immagini o video, perché non tiene conto di misure e criteri di test standardizzati. Per questo motivo, si fa spesso riferimento ai cosiddetti ANSI lumen, un sistema di valutazione basato su criteri rigorosi definiti dall’American National Standards Institute (ANSI).
Quando un produttore dichiara la luminosità di un videoproiettore in ANSI lumen, significa che ha eseguito test e misurazioni seguendo una procedura codificata e riconosciuta a livello internazionale, con rilevamenti effettuati in condizioni precise e standardizzate. Il valore ottenuto risulta così più affidabile e consente un confronto più equo tra diversi dispositivi. Tuttavia, non sempre le aziende comunicano il livello di luminosità secondo questa metodologia, il che può rendere complicata la scelta tra dispositivi analoghi. In quest’ottica, vanno lette le vicende che hanno coinvolto Epson e Anker negli Stati Uniti: Epson ha avviato una vertenza lamentando pratiche pubblicitarie ingannevoli in merito ai valori di lumen dichiarati, ponendo in evidenza come alcuni numeri comunicati da Anker fossero sovrastimati. L’accordo raggiunto ha portato Anker a correggere il dato dichiarato sui propri videoproiettori, così da fornire valori più trasparenti e in linea con gli standard comunemente accettati. L’episodio testimonia l’importanza di riferirsi a misurazioni effettive e certificate, perché una differenza di qualche centinaio di lumen, quando non indicata correttamente, può indurre l’utente finale a formarsi un’idea errata sulle capacità del dispositivo.
Oltre alla distinzione tra lumen generici e ANSI lumen, un’altra espressione che talvolta viene usata da certi marchi per descrivere la luminosità di un proiettore è “lumen LED”. Questo termine prende le mosse dal fatto che, negli ultimi anni, un numero crescente di videoproiettori sfrutta le sorgenti a LED, note per la minore dissipazione termica, i consumi ridotti e la lunga durata operativa. Nonostante questi vantaggi, i LED emettono spesso meno luce rispetto a una lampada tradizionale, perlomeno a parità di dimensioni e potenza, motivo per cui diventa cruciale non confondere il dato relativo ai lumen LED con l’effettiva capacità di proiezione su ampie superfici o in ambienti illuminati. È dunque facile imbattersi in dichiarazioni di lumen LED sensibilmente più elevate di quanto il videoproiettore riesca poi a offrire, soprattutto in stanze non completamente buie. Il rischio di prendere abbagli è alto, proprio perché non sempre i valori di lumen LED si basano su misurazioni equiparabili alla procedura ANSI, generando notevoli discrepanze in sede di confronto.
Comprendere la differenza tra lumen, ANSI lumen e lumen LED è perciò fondamentale quando si deve acquistare o consigliare un videoproiettore. Gli ANSI lumen rappresentano un indice di luminosità più immediatamente riconducibile a uno standard condiviso, permettendo di valutare con una certa precisione quanto il dispositivo sarà davvero in grado di proiettare immagini nitide e ben visibili. I semplici “lumen” possono, invece, fornire un quadro parziale se non sono frutto di test rigorosi, mentre la dicitura lumen LED può riferirsi a stime eseguite con metodi meno uniformi. È sempre buona pratica, dunque, verificare se l’azienda produttrice adotta procedure certificate e se i valori indicati sono effettivamente verificati in base a un protocollo misurabile e riproducibile, senza lasciarsi attrarre soltanto da numeri apparentemente elevati che in concreto potrebbero non corrispondere alle prestazioni reali. L’obiettivo è garantire al consumatore la sicurezza di un acquisto in linea con le proprie aspettative, evitando malintesi dovuti a un marketing eccessivamente spinto o a confronti forzati tra tecnologie differenti.
Andando nel pratico, cerchiamo di capire i valori da considerare nella scelta di un proiettore per home cinema. È difficile stabilire un numero preciso valido per tutte le situazioni, perché la scelta della luminosità dipende molto dal tipo di ambiente in cui si utilizzerà il proiettore, dal livello di oscuramento, dalle dimensioni e dalla tipologia di schermo. In una stanza pensata appositamente per l’home cinema, con luci spente e pareti che non riflettano troppa luce, bastano spesso valori tra 1000 e 2000 ANSI lumen per ottenere immagini ben visibili, con colori vividi e neri sufficientemente profondi. Se invece si ha a che fare con un ambiente più illuminato, oppure si desidera una proiezione su schermi particolarmente ampi, potrebbe essere necessario un proiettore con un valore di ANSI lumen compreso tra 2000 e 3000, per compensare la luce ambientale e garantire un buon contrasto.
Il valore generico dei lumen, spesso indicato su molti proiettori non professionali, può portare a sottostime o sovrastime delle reali prestazioni, perché non sempre deriva da test eseguiti in condizioni standardizzate. I dati espressi in ANSI lumen, invece, sono frutto di una metodologia di rilevazione riconosciuta internazionalmente e consentono un confronto più chiaro tra un modello e l’altro. In un ambiente home cinema scuro, anche un proiettore con circa 1000-1500 ANSI lumen può risultare pienamente soddisfacente, soprattutto se abbinato a uno schermo di diagonale non eccessiva. All’aumentare del raggio di proiezione o dell’illuminazione nella stanza, cresce la necessità di avere un dispositivo più potente in termini di luminosità percepita, spesso con valori a partire da 2000-2500 ANSI lumen.
In definitiva, i valori ideali oscillano in base al contesto: se si riesce a eliminare quasi del tutto la luce ambientale, un proiettore fra 1000 e 2000 ANSI lumen è già un’ottima scelta, mentre in situazioni meno controllate o con schermi molto grandi sarà opportuno rivolgersi a prodotti che si attestano almeno attorno ai 2000-3000 ANSI lumen. Questo equilibrio serve a mantenere una buona resa cromatica e un contrasto elevato, senza rischiare di avere immagini troppo spente in ambienti mediamente illuminati.